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1+1 non sempre fa 2…

1+1 non sempre fa 2

Sei appena rientrata in casa, con la spesa. 

Tu mi guardi. Io ti guardo.

Ti vedo triste. Piangi? Guardandomi. Perché?

Non mi stanco mai di ammirare i tuoi lineamenti, dolci, giovanili, seppur arricchitisi di qualche segno del tempo che passa.

La tua bocca, carnosa rosso fuoco, sembra ora accennare un bacio, verso me. Solo per me, un voluttuoso bacio. Perché, se non è per me, per chi mai potrebbe essere quel bacio? Se non appunto per me. E lo faccio Mio!

Ma é un bacio o disprezzo velato?

Perché non parli? Mi fissi in azzurro.

I tuoi occhi mi parlano, urlano e io so il perché: tu mi Ami.

Ma ora vedo in te, scendere copioso, un liquido color viola perilene che, a prima vista, potrebbero sembrare lacrime e sangue. Possibile? Come possono mai scendere da un così bel visetto lacrime e sangue. O, forse, é solo una mia suggestione?

D’improvviso, dapprima sussurrando, ma poi in un crescendo d’impeto, mi urli contro “Basta!”. 

Ho capito bene o magari sto solo sognando? Basta? Ma basta di cosa?

Non ti manca niente, penso io sempre a tutto e solo per vederti felice.

Il mio unico scopo nella vita sei tu. E mi ricambi così? Con un “Basta”.

A me, che vede in te una splendida donna di casa, una cuoca eccezionale, una meravigliosa ed efficiente crocerossina, sempre pronta a tutto, per me.

Tu che con i tuoi profumi mi ricordi l’incenso, l’eucalipto, la menta, la salvia, il rosmarino; il nostro giardino, soprattutto quando cucini.

E che dire, della soddisfazione che ti rendo ogni qual volta rammendi e cuci per me. Sei bravissima.

Non vedo le tue orecchie. Le tieni forse nascoste? Non adori il dolce sentir delle mie continue attenzioni? Forse provi più piacere verso altri suoni, altre voci, forse di amici o amiche che ti vogliono lontano da me?

Io, il tuo umile servitore, che vive solo per te. Anch’io non ho amici. O vita sociale, ma lo faccio sempre e solo per te.

E perché mi nascondi le mani? Pensare che non vedo l’ora di accarezzarle, farle mie, accoglierle e, unendole, essere un tutt’uno, con te. Per sempre. Io e te, soli, nessun altro al mondo.

Perché non parli? Cosa ti manca? Soldi? Non ti bastano quelli che ti do per la spesa, parrucchiera e, forse anche qualcosa in più, di quanto ti serva veramente?

Vuoi forse un lavoro? Ma io ti ho resa libera. Non hai padroni, non timbri  cartellini. Fai quello che vuoi, tutti i giorni 24 ore su 24. Ed è dunque questo il ringraziamento per aver donato la mia vita al servizio della tua felicità. Per pensare sempre e solo a te. Il tuo “Basta” mi ferisce.

Ma forse c’è qualcun altro? Ami un’altra persona? Certo lo capirei, ma dato che sei mia per sempre, temo tu ti stia sbagliando. Ti prendono in giro. Sono io il tuo unico Amore. È scritto. Ormai, indietro non si torna. Faremmo un torto a Dio e alla forza dell’Amore che ci ha uniti.

È mio dovere e lo faccio per te, farti capire che ti stai sbagliando.

Io ti devo proteggere. Ti devo salvare. Vedi che hai bisogno di me. Ricorda, tu mi appartieni e io ti appartengo. Indietro non si torna. Io vivo solo per te. Senza di me saresti nulla, forse meno. Ma ora te lo faccio capire io il mio Amore. Perché capisco che sei confusa e ti serve aiuto. Io ti salverò!

Ma all’improvviso, quando la rabbia sta per impossessarsi di me e vorrei prenderti per mano e portarti via, in un viaggio senza fine, dove nessuno potrà mai disturbarci vedo sul tuo viso riprendere, copioso e inarrestabile, lo scorrere di quel viola perilene fatto di lacrime e sangue dei tuoi pensieri, ma quali?

Tutto questo è molto strano, perché io so sempre ciò che pensi, ma questa volta non capisco cosa stia succedendo e questo mi fa impazzire. Non controllo la mia voce, che parla a me stesso, ma esprime quello che pensi tu, é chiaro.

Ma vediamo di capirci un attimo qualcosa perché o sto sognando, o tu sei una strega. Dunque, la voce è la mia. A parlare sono io, ma ciò che credo di dire a te, in realtà, lo urlo a me ed é esattamente ciò che stai pensando tu: “Non mi serve tutto quello che dici di fare per me, perché lo fai per te. Mi serve solo che mi lasci tranquilla, mi rispetti. Mi devi lasciar decidere da sola, di vivere come voglio. Di prendere decisioni, di sentirmi viva, protagonista di questa vita. Indipendente da te. Sì, con te, ma come Io, Me. 1 + 1 non fa due, se tu sei già 2, fa 3. E ti spiegherò perché. Ascoltami, per una volta”.

Mi chiedo ora chi stia parlando veramente, se tu non stai aprendo bocca. È quindi proprio vero, é la mia bocca che si apre, ma i pensieri che non riesco a trattenere sono i tuoi. Lo sento. Quindi sono io forse un uomo che pensa come una femmina? Ma allora, io chi sono, cosa voglio, cosa sto blaterando, cosa sto capendo. Le mie certezze, pian piano, spazzate via dai tuoi pensieri pronunciati con la mia bocca, a me stesso, in un tripudio di pensieri sospesi, tristi, violenti, incerti, ma, forse, pronti anche alla ribellione. Attenta!

E a questo punto, quasi la forza di gravità non esistesse, il viola di perilene si staglia lungo il tuo viso e penzola ancor di più, senza toccare terra, sempre più fluente, ma allo stesso tempo, come sospeso.

Ma io, perché credo di sapere sempre cosa pensi? Sono forse padrone anche dei tuoi pensieri? Sono forse padrone del tuo cervello, di come ragioni, pensi e magari so pure cosa vuoi?

Ma com’è possibile tutto questo? Sto impazzendo.

Devo intervenire. Adesso devo salvarti. Ti odio, ti amo. Ti odio. Mi odio. Ti uccido. Mi uccido. Forse. Lo sai che tutto questo lo faccio per te, per noi, per la nostra felicità.

Devo salvare tutti e due, perché ci apparteniamo e nulla e nessuno può dividerci. Ma che cavolate sto dicendo.

Se guardo meglio mi accorgo che sono io, te. Quel viso, quel pianto di lacrime e sangue, è il mio.

Dunque, con chi ho parlato, e a chi ho rivolto i miei pensieri. A chi appartiene quel viola che riga e segna quel bel viso? Ho capito, a me e a te!

Mi hai poi detto che 1 + 1 non fa due, se uno di noi è già due, perché farebbe tre, se io sono già 2. In effetti, se ci penso, che 1+1 faccia 3 é tutto sbagliato. Perché tutte le volte che io ho bisogno di te e tu di me, quindi che 1+1 si aiutino, non é possibile. Perché se io sono 2, non servo a nulla, mi basto da solo. Appunto, sono solo e lascio sola anche te. Sono un uomo confuso.

Accetto il consiglio. Ti ascolto e mi ascolto, solo così 1+1 potrà fare veramente 2. E nessuno piangerà mai più viola di perilene.

Perdonami, se non é troppo tardi.